Dopo aver ottenuto un solo punto negli ultimi tre match, il Palermo torna a vincere nel recupero giocato contro il Brescia e compie un utilissimo balzo in classifica. Eugenio Corini, intervenuto nel post partita, ha parlato dell’importanza della gara perché “era fondamentale interrompere il flusso negativo”.

“Avevo bisogno di una fisicità di un certo tipo e dovevo assumermi dei rischi – afferma -. Coulibaly ha fatto un’ottima partita. Vitale lo spirito che abbiamo messo in campo e la voglia di vincerla. Era la classica partita in cui dovevi rischiare qualcosa e la squadra fino all’ultimo è riuscita a portarla a casa con grande volontà”.

Poi le parole su Ceccaroni, uscito acciaccato dal match in favore di Marconi. “Probabilmente ha uno stiramento al flessore e non sarà disponbile con il Cittadella. Vedremo con gli esami, per fortuna poi ci sarà la sosta. Ivan? Avevo mezza idea di farlo giocare titolare tra oggi e Cittadella, poi ho deciso di dare continuità alla difesa. Si è fatto trovare pronto, ho grande stima di lui. Non ha mai mollato. Per Valente vale lo stesso discorso di Marconi. Ha fatto una partita importante, molto attento e bravo a ripiegare. Sono felice per lui”.

Il tecnico esprime qualche perplessità sull’espulsione. “La mia ammonizione non c’entrava niente: ho urlato a Lund che non avevo cambi e di rimettersi in piedi. Per l’espulsione, invece, pensavo fosse rigore su Soleri e sono entrato in campo”. Infine le considerazioni sul torneo cadetto.

“Dopo due sconfitte sembrava traballasse tutto, ma chi vuole bene al Palermo deve stare vicino alla squadra. Questo è un campionato complicato e lungo. Se vuoi vincere devi saperlo fare in tanti modi. Questa partita certifica che nel primo momento di difficoltà il Palermo ha risposto presente. La squadra ha avuto i coglioni forti e duri, per saper vincere partite brutte, sporche e cattive”.