La Repubblica: “Palermo, stadio Barbera: denunciato l’ex ultrà che imbrattò il murale”

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“Stadio Barbera. Denunciato l’ex ultrà che imbrattò il murale. Cacciato, cercava vendetta”, titola La Repubblica oggi in edicola.

È un ex componente di un club di tifosi organizzati, cacciato per le
sue intemperanze e desideroso di vendetta, il responsabile delle scritte
con cui è stato imbrattato il maxi murale da 400 metri realizzato pochi
giorni fa sulla cancellata di ferro e plexiglass dello stadio “Renzo
Barbera” di Palermo. Grazie alla visione delle immagini riprese dalle
telecamere di strutture private, i poliziotti della Digos hanno dato un
nome e un volto all’autore del raid vandalico. Non c’è matrice politica
alla base del gesto del trentenne con numerosi precedenti penali,
tantomeno uno sgarbo alla società presieduto da Dario Mirri.

Dietro l’atto vandalico c’è soltanto la rivalsa di un ultrà cacciato dai
gruppi del tifo organizzato rosanero. Una ripicca da chi era già stato
messo ai margini. Il trentenne individuato dalla polizia è stato
denunciato per danneggiamento e il Palermo ha già fatto sapere che
chiederà un risarcimento del danno all’indagato. L’opera era stata fatta
realizzare dal club in occasione del passaggio alla serie B della
squadra, da 30 dei più importanti graffitari internazionali di fronte
all’entrata della tribuna. Le opere sono state ricoperte da tag con
vernice bianca e nera.

Redazione

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Fonte della notizia: TMW

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