La Serie B arriva col boato fragoroso dei 34mila del “Barbera”. Baldini lo aveva detto, lo aveva chiamato destino. Sicuramente è l’esplosione di felicità di un’intera città che ha raggiunto un sogno tutto rosanero atteso fin troppo tempo.

“Sapevo che questa sera era scritta. Sono stato un
veicolo più che un artefice –  le parole dell’allenatore euforico ai
microfoni Rai -. Ero tranquillissimo e sereno, nonostante avessi
adrenalina in corpo”.

“Tu l’avevi detto”, gli dice Odjer in lacrime. “Io
gli ho detto che se si capiscono, l’allenamento è un mezzo per esprimere
i loro sentimenti. Sapevo che oggi il diavolo poteva metterci lo
zampino ma non avevo paura. Oggi hanno vinto i palermitani e vedere un
ragazzo come Odjer che rappresenta una terra povera dirmi queste cose
per me è il massimo”.

“Ringrazio il popolo palermitano – le parole a Eleven Sports
-. Ma anche i giocatori, per l’amore che hanno messo. Hanno fatto
nascere un’alchimia che ci ha portato a vivere un sogno. In dirigenza
non ho mai avuto problemi: il presidente non mi ha mai rotto le scatole,
mentre Sagramola e Castagnini mi sono sempre stati vicini. Soprattutto
Castagnini, che è stato come un fratello per me. A me importa che in
quattro partite sono venute 140mila persone e che ogni giocatore,
stasera, potrà tornare a casa e abbracciare la propria moglie”.

“In mezzo a questi 40mila c’è una donna che mi tiene legato da un
filo sottilissimo da 37 anni. È la mamma dei miei figli. E ho bisogno di
stare 10 minuti con lei per poter parlare delle nostre cose. Devo dirgli che non mi ha mai fatto sentire solo.
Che c’è sempre stata. Il merito è suo se sono diventato una persona che
ragiona in un certo modo. Per il resto non mi passa niente per la
testa. Futuro? Ci sono voluti 19 anni per tornare a
Palermo, questo è il destino e si chiude adesso un ciclo bellissimo per
me e vediamo se se ne deve aprire un altro – afferma invece a Sky Sport -“.