Il futuro del Palermo, D’Angieri: «Ho parlato con Mirri, ma se arriva Mansour…»
Da Palermo al Belize… e di nuovo a Palermo. Forse. «Se vogliono una ruota di scorta, io ci sono». Sembra avere il dono dell’umiltà, Nunzio D’Angieri, affettuosamente soprannominato «Pupi», quasi a rimarcare le sue origini siciliane. Il nonno, Nunzio Lo Nardo, era proprio palermitano. Si narra addirittura che fosse direttore del Teatro Massimo: «Ma questo lo diceva lui – ribatte D’Angieri – io non lo so». Leggende metropolitane a parte, se si sente siciliano «è grazie a lui». E da siciliano, D’Angieri s’è interessato al Palermo. Anche se sarebbe più corretto dire il contrario: «Il dottor Mirri, un uomo di una signorilità straordinaria, mi ha espresso la volontà di cedermi il club. Ci siamo incontrati due settimane fa a Milano, alla pasticceria Cova, ma a me l’operazione può interessare solo se dentro c’è lo stadio. Perché altrimenti una squadra di calcio non si può finanziare, deve essere un centro di attrazione».